TRAGEDIA ALL’OSPEDALE SAN MATTEO DI PAVIA DOVE LA MAMMA E IL FIGLIO SONO MORTI DURANTE IL PARTO

Un nuovo caso di malasanità è avvenuto presso il Policlinico San Matteo di Padova, dove una mamma e il suo bambino sono morti durante il travaglio a causa di una crisi respiratoria della partoriente.
La donna aveva programmato un parto cesareo per la nascita del figlio, ma alcuni giorni prima della data fissata stava male, lamentava forti dolori e si recava in ospedale per effettuare alcuni controlli.

Dopo gli accertamenti, i genitori venivano rassicurati dai sanitari e la donna veniva dimessa poiché – secondo i medici- le sofferenze provate erano normali e quindi il quadro clinico della giovane non era preoccupante.
Tuttavia, i dolori continuavano a persistere e quindi la partoriente ritornava in ospedale.
Dopo il ricovero della donna nel reparto di ostetricia dell’ospedale San Matteo di Pavia, i medici decidevano di stimolare il travaglio con il parto indotto.

Durante tutta la fase del travaglio la partoriente continuava ad avvertire dolori sempre più forti fino ad arrivare al sanguinamento, ma i medici sottovalutavano la situazione e rassicuravano il compagno affermando che era tutto sotto controllo.
Purtroppo la realtà era ben diversa in quanto la donna aveva una crisi respiratoria e andava in arresto cardiaco.
I medici tentavano di rianimarla, ma purtroppo la partoriente moriva.
A questo punto i sanitari decidevano di effettuare un parto cesareo d’urgenza per provare a salvare la vita del piccolino, ma anche in questo caso tutto è stato inutile.

Il compagno, dopo questo tragico episodio, presentava una querela – contro la struttura sanitaria e i professionisti – affinché venissero accertati i fatti in modo da individuare eventuali responsabilità.

Dagli esami autoptici effettuati è emerso che una possibile causa di morte sia stata un’embolia amniotica, una condizione molto rara che può presentarsi -durante il parto- quando il liquido entra nell’organismo della partoriente e può portare alla dipartita della medesima se non trattata tempestivamente.

Dunque, la morte della partoriente può essere stata provocata da embolia da liquido amniotico poiché è stato trovato anche nei polmoni della donna e questa problematica può essere stata generata da un’infezione polmonare o da una sofferenza cardiaca.
Questo tragico evento mette in luce che qualcosa durante il lungo travaglio non è andata bene, tanto che la giovane donna ha avuto un’insufficienza respiratoria ed è andata in arresto cardiaco.

I medici solo a quel punto sono stati costretti ad adottare le manovre di rianimazione ed effettuare un cesareo d’urgenza per provare a salvare la vita del bambino, ma oramai era troppo tardi sia per la mamma che per il suo bimbo.
È verosimile che se solo i sanitari avessero anticipato il parto cesareo questa vicenda avrebbe avuto un epilogo diverso e si sarebbe conclusa positivamente.

 

 

 

 

 

Dott. Luigi Pinò

 


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