IL TRIBUNALE DELL’AQUILA CONDANNA L’ASL A RISARCIRE CON UN MILIONE DI EURO LA FAMIGLIA DELLA VITTIMA PER LA SOMMINISTRAZIONE DI UN FARMACO ERRATO
Un nuovo caso di malasanità si è registrato nel 2016 all’Aquila inerente al decesso di un uomo, recatosi all’ospedale San Salvatore a causa di un’insufficienza respiratoria.
Il paziente veniva ricoverato per effettuare ulteriori controlli e i parenti comunicavano ai sanitari l’allergia di quest’ultimo ad un antibiotico.
Secondo quanto riportato dalla famiglia, per cercare di superare quest’insufficienza respiratoria veniva somministrato un medicinale, appartenente alla stessa categoria del farmaco cui il soggetto era allergico, con complicanze per il paziente sino a giungere ad un arresto cardiorespiratorio.
Veniva trasferito d’urgenza nel reparto di rianimazione, ma purtroppo le condizioni di salute non miglioravano e si registrava il decesso dell’uomo.
I familiari della vittima citavano in giudizio la struttura sanitaria in modo da comprendere meglio i fatti ed accertare l’esistenza o meno di profili di responsabilità nei confronti dei sanitari.
Nel corso del giudizio, veniva disposta dal Tribunale una consulenza tecnica d’ufficio dalla quale emergeva non solo una gestione critica della cartella clinica, ma anche la somministrazione da parte dei medici di un antibiotico, a cui il paziente era allergico, che aveva determinato una crisi cardiorespiratoria.
Secondo il Tribunale, allora, i sanitari dovevano essere considerati responsabili in quanto avevano somministrato un farmaco errato e non erano stati in grado di intervenire tempestivamente per affrontare l’arresto cardiaco.
La negligenza dei medici aveva provocato una crisi cardiorespiratoria nel paziente, con un progressivo peggioramento del quadro clinico fino ad arrivare al decesso dell’uomo.
Il Tribunale condannava, in definitiva, l’azienda sanitaria locale dell’Aquila al pagamento della somma di un milione di euro in favore dei familiari della vittima in quanto era stata ritenuta responsabile per l’operato dei medici.