RISARCIMENTO DI 700MILA EURO AI FAMILIARI DELLA VITTIMA POICHE’ NELLA STRUTTURA AVEVANO SCAMBIATO UN INFARTO DEL MIOCARDIO PER UN MAL DI PANCIA

Un caso di malasanità si è registrato presso l’ospedale Cimino di Termini Imerese, dove un paziente di 77 anni è morto a causa di un infarto non diagnosticato.
L’uomo, in seguito a forti dolori al torace e all’addome, si recava al pronto soccorso di Termini Imerese e il medico in servizio prescriveva esami del sangue ed effettuava l’elettrocardiogramma.

L’esame diagnostico evidenziava problemi cardiaci e la necessità di monitorare il paziente; ma, in realtà, il medesimo veniva lasciato in astanteria con una flebo contenente un farmaco diuretico e senza osservazione continua.
Il medico di turno, dunque, sottovalutava la situazione e diagnosticava una semplice gastralgia (dolore allo stomaco); mentre in realtà il paziente era stato colpito da un infarto del miocardio che sarebbe poi diventato la causa del decesso.
I familiari della vittima decidevano di agire contro il presidio ospedaliero e il medico in servizio per accertare l’esistenza o meno di profili di responsabilità medica.

Il Tribunale di Termini Imerese, dopo aver effettuato un accertamento tecnico preventivo, condannava l’ASP e il medico che era in servizio a risarcire i familiari del paziente poiché la diagnosi errata (mal di pancia rispetto all’infarto del miocardio), nonostante i chiari ed eventi sintomi, aveva provocato il decesso del medesimo.

Le parti soccombenti si opponevano alla sentenza di primo grado e ricorrevano in Appello.
La Corte Territoriale, dopo aver disposto un nuovo accertamento, confermava quanto stabilito dal giudice di prime cure e riconosceva un risarcimento di circa 700mila euro ai familiari della vittima.

Purtroppo questo caso di malasanità mette in luce come la negligenza e l’imperizia del sanitario possano produrre effetti funesti perché la vita del paziente può dipendere da una corretta diagnosi o dalla tempestività con la quale il medico adotti una certa terapia o svolga ulteriori controlli in modo da poter individuare correttamente la patologia di cui soffre l’ammalato.

 

 

Dott. Luigi Pinò


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